Nonostante la strenua opposizione messa in campo dalle associazioni di categoria, sul cui operato si guarda con molta fiducia e speranza, la previsione di voler escludere dall’agevolazione carbon tax (accise sul gasolio) i veicoli da trasporto categoria EURO 3 è disposizione pienamente operativa a far data dal 1 ottobre c.a., mentre, in aggiunta, a far data da inizio gennaio dell’anno venturo la norma prevede un’ulteriore stretta che interesserà anche i veicoli targati di categoria EURO 4.
“Oltre 500mila camion dal primo ottobre sono esclusi dal beneficio di 20 centesimi/litro di gasolio per autotrazione consumato. Per centinaia di migliaia di imprese di autotrasporto significa un aumento dei costi da 3mila a oltre 7mila euro l’anno per ogni veicolo. CNA Fita sottolinea che si tratta di un pesantissimo aggravio per un settore già fortemente penalizzato dagli effetti della pandemia.
In tale contesto le risorse stanziate dal Governo, pari a circa 170 milioni di euro, per la sostituzione dei mezzi più obsoleti non risultano adeguate, specialmente in una fase di profonda crisi per il comparto alla quale si aggiunge una elevata incertezza sulle prospettive.
Se le imprese non acquistano veicoli nuovi non è per mancanza di rispetto dell’ambiente bensì per oggettive difficoltà economiche. Senza interventi robusti, la sostituzione dei camion immatricolati Euro 3 richiede oltre 20 anni.
CNA Fita quindi chiede al Governo di avviare un confronto per definire tempi e risorse finalizzati ad accelerare l’ammodernamento del parco circolante e pertanto auspica che entro il termine per la presentazione della richiesta di rimborso delle accise relativo all’ultimo trimestre del 2020, venga rinviata l’esclusione dei mezzi immatricolati Euro 3″.
cit. CNA FITA https://www.cna.it/rinviare-esclusione-camion-euro-3-dal-rimborso-accise/